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 Eccomi amico-a... il Natale è già passato, ed il tuo cuore un pochino si è alleggerito, ma non di quel vuoto, che è sempre li presente in ogni attimo della tua giornata a farti notare quella assenza. Chissà perchè alcune ricorrenze più di altre combaciano con il riacutizzarsi di un dolore già forte di se, rimarcando maggiormente le mancanze. Il Natale per

quelli di Fede Cristiana è una di queste... una ricorrenza da festeggiare con gli affetti a noi più cari.. con la famiglia. Incarna la festa della rinascita, Dio fatto uomo sceso sulla terra a portare speranze nuove in ogni cuore, quel Bambinello nato in una umile grotta adagiato in una mangiatoia, ricoperto di povera paglia è la speranza che si fa largo timidamente nella nostra vita, è la speranza che bussa alle porte del nostro cuore oramai inaridito di emozioni, quasi intimorito di poter disturbare, chiedendoci umilmente di dargli la possibilità di poterne fare la sua casa, di poter prendersi carico dei problemi esistenti in quella casa. Spesso ci si sente in difficoltà nel far conoscere le amarezze più intime a chi ci sta vicino, si vive quel dolore come un mostro da combattere... ma da soli, lo si prende come un regolamento di conti da disputare tra due unici contendenti, senza intermediari. Ci si isola da tutto e da tutti perché ci si convince che non possa esistere nessun valido aiuto per riuscire, se non vincere, a domare quel mostro indomito. Ed in questo senso quel Bambinello che bussa con insistenza al nostro cuore, chiedendo di mettersi davanti a noi a mò di scudo per ripararci da ulteriori danni, lo si percepisce come una violazione della propria dolorosa intimità.Ma senza rendersene conto in un certo senso quel Bambinello ha già buttato un piccolo sassolino nelle acque ferme.. ristagnanti della nostra sofferenza, e quel sassolino all’impatto con l’acqua a sua volta ha creato cerchi che velocemente si propagano fino a coprire l’intera distesa del nostro dolore, è la speranza che si fa largo nelle nostre paure, è la nostra Anima che gioisce gridando la sua voglia di voler vedere la nostra vita cambiare direzione. A quel sasso seguiranno altri sassi, finalmente ora si è spezzato quel moto perpetuo alimentato dalla sola nostra sofferenza. E quel Bambinello sembra quasi averci preso gusto nel voler ad ogni costo rinnovarci la vita, apre quelle finestre alla nostra Anima per troppo tempo tenuta al buio, ed il sole che attendeva questo momento, felice entra a fare luce con i suoi raggi, e come per incanto quell’acqua che al buio sembrava essere di un colore scuro, rivela la sua vera natura… un blu intenso tanto da riflettere il suo colore a fiori e piante vicini, che cominciano a sbocciare spandendo profumo fresco e delicato in ogni angolo della nostra vita, e la speranza si propaga come quei cerchi nell’acqua nella nostra vita, cambiandone il colore ad ogni cosa che trova sul suo cammino. Il Bambinello ora gioisce, in fondo ha solo chiesto di farlo entrare nella nostra vita, ma non per vivere la nostra vita.. ma per cambiarla, per dare un senso, facendoci capire che nessuno rimane indietro sulla strada che abbiamo camminato, c’è una casa che accoglierà ognuno di noi oltre quelle montagne insormontabili fatte di paura e di dolore,

e il Natale è una mano tesa dal cielo a cui aggrapparci quando si è troppo stanchi,

quando ci si convince di non riuscire a scalare quelle salite ripide che ci dividono

dalla vetta.. dalla Luce.

È nato Gesù...

     Antonino Taverniti    

                                                         alias  Kalabrone Parlante

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