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In ognuno di noi c’è un lato umano, una parte del proprio carattere inesplorata. Rimane in letargo, molto spesso ci accompagna per tutta la vita, senza mai svegliarsi da questo torpore. Ma delle volte può succedere che un qualche cosa, un qualche evento, ti induce a scavare dentro, e ti ritrovi a scoprire… a svegliare, con grande sorpresa, quella parte di te fino ad allora  sconosciuta. Si incomincia a rivedere un po’ tutto sotto un’altra ottica, un nuovo modo di affrontare la quotidianità della vita che ti si apre davanti. Per me tutto ha inizio un pò per curiosità, un po’ per cercare di colmare quel bisogno di risposte su alcune tematiche della nostra vita, con le domande che indistintamente ci poniamo tutti, nessuno escluso, dall’Ateo al Credente, dal Cristiano al Musulmano passando per le differenti religioni. Cosa ne è di noi una volta che la vita finisce? Davvero tutto finisce in quella parola che tanta paura mette solo a nominarla “Morte”? Oppure esiste, in qualche modo, una continuità del nostro essere oltre i confini di questa esistenza? Queste domande mi portarono a frequentare gruppi, che avrebbero potuto in qualche modo fugare i miei dubbi. Gruppi frequentati per la maggior parte da persone che vivono la terribile condizione di fronteggiare un lutto, di alcuni gruppi oggi sono amministratore. Quante persone conosciute.. in prevalenza mamme... ma soprattutto quanto dolore letto nei loro cuori. Forse per smorzare quella tensione che si accumulava di volta in volta quando finivo di parlare con la persona di turno, forse per un voler provare a cercare di portare sollievo, sta di fatto che da un istante all’altro iniziai a scrivere. Delle volte le parole dette al momento giusto, con la delicatezza che il caso richiede, e soprattutto, che albergano nel cuore, possono avere in chi le riceve degli effetti.. come più di qualche amica li ha definiti... terapeutici. Certo non voglio avere la presunzione di chissà che cosa, ma una parola può cambiare davvero il verso ad una giornata iniziata storta, ed io nel mio piccolo cerco di impegnarmi in questo, aiutare ad affrontare un tratto di vita difficile a chi non ha più voglia nemmeno di vivere. In questi anni mano a mano che mi addentravo nel loro dolore senza fine, contemporaneamente scavavo dentro me stesso, per cercare  di compensare, cercando un qualcosa potesse lenire quella sofferenza immane. Scoprendo così questa parte di me, nemmeno lontanamente immaginabile. Loro mi raccontavano le loro esperienze dolorose, ed io per alleggerire l’aria pesante creatasi, dedicavo loro.. dire poesie mi sembra un' offesa per chi le poesie le scrive veramente, ma diciamo piccoli pensieri, riflessioni, storie e tanto altro. La cosa strana è che mai prima d’ora avevo scritto in vita mia, e sinceramente neanche credevo potesse succedermi una cosa del genere. Di alcune di queste cose scritte, creo dei video, racconto piccole storie che riguardano la persona di turno, scelgo  musiche da mettere in sottofondo, e poi faccio scorrere il testo di quello che scrivo, su delle immagini che io stesso creo o modifico al computer, il tutto per creare la giusta atmosfera atta ad infondere un minimo di serenità, per poter calmare anche solo per qualche istante i tormenti del cuore. Di anni di esperienze relative a queste tematiche, stimolato da moltissimi, ho raccolto una piccolissima parte delle moltissime cose che ho scritto, per farne un libricino, che presto pubblicherò, ci sono dei progetti in corso. Chi mi conosce realmente, rimarrà un pochino confuso, vi tranquillizzo fin da adesso, sono sempre io, non sono nè pazzo, nè esaltato, semplicemente mi presento con quest’altro lato del mio carattere scoperto da poco.

                                                                                                                    

Benvenuti

     Antonino Taverniti    

                                                         alias  Kalabrone Parlante

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